Cronaca di Frosinone

Venerdì 28 Febbraio 2003
SANITA’ MALATA
E il pappagallo con le urine finì accanto al vassoio dei pasti

di GIAMPAOLO RUSSO

Vuole fare un elettrocardiogramma? Ripassi fra un mese. Vuole fare una mammografia? Torni tra 60 giorni. Un esame istologico? Può attendere sino a 90 giorni. Sono le risposte che un utente si sente rispondere al momento della prenotazione presso gli sportelli della Asl. «Sono solo tre esempi - dichiara Rosa Roccatani segretaria provinciale dell'Ugl - di come funziona la sanità locale. Una situazione che, negli anni, tende a peggiorare». E gli esempi possono continuare. «Per fare un esame elettromagnetico - dichiara Roccatani - utile per verificare la funzionalità del sistema nervoso occorre attendere circa 3 mesi. Per una risonanza magnetica si può arrivare anche a 4 mesi, per una Tac ci vogliono tre mesi e per una semplice lastra anche un mese. In alcuni casi queste attese fanno rischiare seriamente la vita». Va meglio per quanto riguarda le analisi di laboratorio, qui occorrono pochi giorni. Non è così agli ospedali di Anagni ed Alatri: «Fino a qualche mese fa - spiega il segretario dell'Ugl - grazie alla presenza di alcuni operatori assunti a tempo determinato si erano abbattuti i tempi di attesa. Ora che sono scaduti i contratti per fare le semplici analisi del sangue si può attendere anche 2 mesi!»
Ancora meno accettabili sono le attese per quanto concerne gli interventi. Secondo l'Ugl, infatti, per compiere un intervento di endoprotesi nel reparto di Ortopedia del capoluogo occorrono 3 mesi e per un intervento agli occhi anche un mese e mezzo. La soluzione? «Basta al turn-over dei manager - tuona l'Ugl - che non hanno il tempo per programmare».
Altro grave aspetto è la cronica mancanza dei posti letto. In provincia di Frosinone ci sono 2,7 posti letto per mille abitanti contro una media nazionale di 4 per mille. Non stiamo certo meglio se rapportiamo la Ciociaria all’intera regione. La provincia di Rieti, ad esempio, conta 300 mila abitanti in meno della nostra ma ha un rapporto di 3 posti letto per ogni mille abitanti. «In alcuni reparti come quello di Medicina del capoluogo - conclude Roccatani - i malati per mancanza di posti letto vengono lasciati nei corridoi. Ho anche visto il vitto e il pappagallo (contenitore per le urine) posti l'uno accanto all'altro sotto il letto per mancanza di spazi, una vera indecenza!»