Cronaca di Frosinone

Mercoledì 12 Marzo 2003
Ceccano/Matassa: «Il potenziamento è una presa in giro, non c’è personale per far funzionare i nuovi reparti»
La Uil: giù le mani dall’ospedale
Il sindacato preoccupato per il rischio chiusura del laboratorio analisi

di CLEMENTE RINALDI

Il sindacato Uil non è assolutamente contento di come l'Azienda Sanitaria provinciale tratta l'ospedale di Ceccano.
A parte il potenziamento dei servizi del "Santa Maria della Pietà", promesso ma non ancora attuato, quello che preoccupa è il futuro del laboratorio analisi. Ecco perché il segretario generale della Federazione Poteri Locali, Alberto Matassa, ha scritto una lettera al commissario straordinario della Asl Domenico Stalteri, inviata anche all'assessore regionale alla Sanità Vincenzo Saraceni e al sindaco Antonio Ciotoli. «Esaminando la delibera dell'Azienda a proposito della riorganizzazione dell'attività nei presidi ospedalieri di Frosinone e Ceccano - afferma il sindacalista - si rimane perplessi nel notare che, per quanto concerne il "Santa Maria", è sparito il servizio di patologia clinica. Significa che il nosocomio, a detta della Asl prossimamente potenziato con diverse specializzazioni (chirurgia, ortopedia, day-surgery e day-hospital chirurgico, day-hospital di area medica tra cui pure dermatologia), non avrà però un laboratorio di analisi».
Secondo Matassa il tentativo di chiusura del reparto si ripete ciclicamente senza che se ne capiscano davvero i motivi. «Già durante la gestione Cavallotti - ricorda il rappresentante della Uil - uscì una nota della Asl che annullava vari laboratori della provincia con la contestuale trasformazione in centro prelievi, tra cui anche quello di Ceccano. Il nostro sindacato intervenne a difesa delle strutture esistenti, convinto che l'operazione annunciata avrebbe portato ad un declassamento, a tutto vantaggio dei laboratori privati. Per Ceccano ci fu detto che si era trattato di equivoco: niente chiusura. Tornando all'attualità, adesso la speranza è che ci si trovi di fronte ad un mero errore di trascrizione della delibera dell'Azienda. Ricordiamo solo che un ospedale privo del laboratorio di analisi non ha modo di esistere».
Sempre a riguardo del "Santa Maria", l'organizzazione sindacale segnala come l'ambulatorio chirurgico, che effettuava più di 2000 prestazioni e circa 400 interventi all'anno, abbia già sospeso l'attività per carenza di personale medico. Sull’effettivo arrivo in riva al Sacco di nuove unità operative, in oltre, Alberto Matasse nutre seri dubbi: «Sembra tanto una presa in giro, non si capisce con quale personale ciò possa avvenire, vista la grave carenza di infermieri in tutta la provincia. E i novi assunti non riguardano Ceccano, ma a Sora e Frosinone».