Cronaca di Frosinone

Lunedì 24 Marzo 2003
L’episodio all’ospedale di Alatri nel ’99: la piccola sarebbe stata mandata via dall’ambulatorio troppo presto
Sviene dopo il vaccino, medico a giudizio
La bambina riportò un trauma cranico: l’accusa è di lesioni colpose

di MASSIMO CECI

Nel 1999 ha iniettato il vaccino contro l'epatite "B" ad una bimba di Ferentino che aveva undici anni; il 5 maggio M. L. G., allora medico presso l'ospedale "San Benedetto" di Alatri, dovrà difendersi nel processo che si è aperto contro di lei per lesioni colpose.
Secondo il capo d'imputazione, M. L. G. è stata rinviata a giudizio "per non aver adottato le misura precauzionali previste in caso di vaccinazione e finalizzate ad evitare crisi lipotimiche nei pazienti vaccinati". In altre parole: la bambina che aveva appena vaccinato ha perso conoscenza per pochi minuti, è caduta per terra lungo il corridoio dell'ospedale di Alatri mentre tornava a casa con la mamma, ha battuto la testa ed ha riportato un trauma cranico. Questo, secondo il gip del tribunale di Alatri, perché M. L. G. non ha sorvegliato adeguatamente la bambina subito dopo averla vaccinata, come invece prescrive il protocollo medico. Una presunta leggerezza che, se confermata nel dibattimento, le potrebbe costare cara.
Nel corso delle indagini, gli investigatori avevano stretto il cerchio anche attorno all'infermiera che aveva assistito la dottoressa durante la vaccinazione di Gaia (nome di fantasia a tutela dell'anonimato della bimba), ma il tribunale di Alatri l'ha assolta escludendo ogni responsabilità in relazione alla crisi lipotimica della piccola di Ferentino.
L'episodio risale a quattro anni fa. Gaia, allora undicenne, era stata accompagnata dalla mamma presso l'ospedale di Alatri per farsi vaccinare contro l'epatite "B". La dottoressa M. L. G. le aveva praticato il vaccino ma dopo, secondo le accuse, non avrebbe sorvegliato adeguatamente la piccola. In pratica, l'avrebbe fatta rialzare dal lettino e l'avrebbe riconsegnata alla madre troppo in fretta senza far trascorrere sotto osservazione il tempo imposto dal protocollo medico. Dopo la vaccinazione, infatti, il paziente potrebbe perdere conoscenza per alcuni attimi (crisi lipotimica) e, cadendo al suolo con violenza, farsi male. La piccola Gaia, proprio mentre andava via dall'ospedale, ancora lungo il corridoio, perse conoscenza e, nella caduta, batté la testa provocandosi un trauma cranico e il successivo ricovero nello stesso ospedale. La mamma decise allora di sporgere denuncia contro medico e infermiere che avevano iniettato il vaccino alla figlia, eleggendo come difensore di fiducia l'avvocato Enrico Pavia.