Cronaca di Frosinone

Martedì 1 Aprile 2003
Isola/L’odissea di un militare di 23 anni
Ex sergente colpito da meningite chiede 2 milioni all’Asl

di PAOLO CARNEVALE

Due milioni di euro, ovvero poco meno di quattro miliardi di vecchie lire: questa la mega richiesta di risarcimento fatta ieri mattina all'Asl di Siena dall'avvocato Raffaele Iannotta di Posta Fibreno. Protagonista della storia è Marco, un ragazzo di 23 anni di Isola del Liri ridotto in uno stato vegetale in seguito ad una meningite acuta. Una malattia insorta durante il servizio militare svolto dal giovane in ferma prolungata presso la caserma di Siena. Ieri mattina si è tenuta, a Siena appunto, la prima udienza della causa civile che vede da una parte l'Azienda sanitaria locale, e dall'altra la famiglia del ragazzo assistita dall'avvocato Iannotta. Una causa iniziata a quasi cinque anni di distanza dall'insorgenza dei primi sintomi della malattia che ha distrutto la vita del giovane e dei suoi familiari. I lavori sono stati per ora aggiornati al prossimo 30 giugno; intanto però il tribunale, con un gesto che l'avvocato Iannotta ha giudicato molto positivo, ha già stabilito di nominare un consulente tecnico d'ufficio (un medico legale) per la valutazione del danno fisico; riservandosi di nominare anche altri due consulenti, per la valutazione del danno neurologico e di quello patrimoniale. L'Asl di Siena, assistita dall'avvocato Franco Dei, ha presentato una memoria difensiva, chiamando in garanzia le Assicurazioni Generali. Ma, come ha affermato alla fine dell'udienza l'avvocato Iannotta, in ogni caso «nessuno può nutrire equivoci di sorta sul danno subito da Marco. Resta da stabilire la quantificazione dello stesso; per il quale pensiamo di stare intorno ai due milioni di euro».
La vicenda iniziò il 7 settembre settembre del 1998 quando il giovane venne colpito, durante una marcia, da pesanti mal di testa. In seguito, sopraggiunsero malori e febbre. Il ragazzo venne ricoverato in ospedale. Venne diagnosticata l'insorgenza di una "sindrome irritativa meningea", e si dispose una tac al cranio e l'estrazione di 8 centilitri di liquido dal midollo spinale. «Troppi» ha chiarito in seguito l'avvocato del giovane, che ritiene quello l'errore fondamentale che ha portato poi alla "meningite acuta" diagnosticata poi definitivamente dall'ospedale militare del Celio di Roma. Ora Marco è un vegetale, ed i genitori lo assistono 24 ore su 24.