Cronaca di Frosinone

Martedì 6 Maggio 2003
CECCANO/APPELLO DEL CONSIGLIO COMUNALE
«Potenziare subito l’ospedale»

Ennesima presa di posizione del Consiglio Comunale di Ceccano contro i ritardi della Asl che non permettono il decollo del ristrutturato ospedale "Santa Maria della Pietà". Con un atto deliberativo, lo scorso gennaio l'azienda sanitaria aveva promesso l'imminente potenziamento dell'ex psichiatrico di via Borgata, cioè più servizi e posti letto. Invece a quattro mesi di distanza non si è mossa paglia, con il reparto di Medicina capace, al massimo, di far fronte alla "miseria" di venti ricoveri. Ieri mattina l'assise municipale ha discusso del problema durante una seduta straordinaria aperta, alla presenza anche di politici esterni (i consiglieri regionali Alessandro Foglietta di An e Romolo Rea di Rifondazione Comunista), di rappresentanti del personale medico e paramedico del nosocomio, delle organizzazioni sindacali. Tutti concordi sul fatto che il "Santa Maria della Pietà" deve poter funzionare a pieno regime e non a scartamento ridotto. Foglietta (presidente della Commissione Sanità) ha assicurato l'impegno della Regione affinché diventi presto realtà la delibera Asl. Il sindaco Antonio Ciotoli ha letto un ordine del giorno, approvato all'unanimità. Nel documento, il Consiglio Comunale torna a chiedere «La tempestiva attuazione dell'atto deliberativo del gennaio 2003 per l'apertura immediata e definitiva dell'ospedale ceccanese (nuove specializzazioni, ndr) e il rientro da Alatri di tutto il personale trasferito nel 1997 con l'intero reparto di Ortopedia». Sollecitato pure un vertice a Roma sull'argomento tra la Commissione Regionale Sanità, amministratori comunali, dirigenti Asl e sindacati. «La cittadinanza patisce gravi disagi - si legge nell'ordine del giorno - costretta com'è a rivolgersi in campo sanitario a realtà provinciali (in primis Frosinone) gravate da una massiccia richiesta di prestazioni che ne rallenta operatività e incisività. Eppure il nostro bacino di utenza è di circa 80 mila persone».

C. Rin.