Cronaca di Frosinone

Mercoledì 18 giugno 2003

LA LETTERA
«L’eliambulanza non arriva, salvati grazie al soccorso alpino»

di Massimo Quaglieri

Dal signor Massimo Quaglieri riceviamo e pubblichiamo il racconto della sua disavventura, terminata positivamente grazie alla caparbietà degli uomini del Soccorso Alpino.
Con la presente intendo ringraziare sentitamente i componenti del Soccorso Alpino Lazio per il tempestivo intervento di soccorso prestatoci l’8 giugno scorso che ci vedeva, nostro malgrado, protagonisti dopo varie vicissitudini: pioggia improvvisa, grandinata, scivolate. Mia moglie Lucrezia Buttarazzi purtroppo riportava un trauma distorsivo del ginocchio destro che le impediva di proseguire con le sue forze e il dolore le faceva perdere più volte i sensi. A ciò telefonammo al 112 chiedendo il soccorso e spiegando le ragioni. Erano le 18,20.
Dopo nemmeno un’ora i primi soccorsi erano arrivati, faccio presente che la zona dove ci trovavamo era un canalone molto impervio con forte pendenza e le spiegazioni che abbiamo fornito sulla nostra posizione poco precise.
Richiesi l’intervento di un elicottero per il soccorso dell’infortunata e, dopo varie telefonate, ci veniva detto che l’elicottero non partiva dopo le 17,00. Mia moglie veniva quindi imbarellata e trasportata con grande sforzo dai soccorritori. Il dottore del Soccorso Alpino alla fine non aveva che un filo di voce a forza di farla rinvenire e di parlarle per tenerla cosciente.
Solo a notte fonda, erano passate le 3,00 del mattino, ci potevamo dire veramente in salvo. Un solo appunto perché non ci è stata inviata l’eliambulanza che avrebbe velocizzato enormemente il salvataggio della malcapitata? Le condizioni c’erano tutte, ma ciò non è avvenuto. Chiedo quindi a chi di competenza di permetterne l’uso in futuro al fine di evitare inutili perdite di tempo e di risorse umane.