Cronaca di Frosinone

Giovedì 7 agosto 2003

L’attuale manager Mirabella ammette: «Lunedì discuteremo degli interventi più urgenti». Il dirigente dell’ufficio tecnico: «Fondi bloccati alla Pisana»
Relazione choc: «Ospedali ciociari inagibili»
Lo ha scritto l’ex commissario Asl Stalteri nella valutazione inviata alla Regione prima di dimettersi

di MASSIMO CECI

Tutti gli ospedali della provincia di Frosinone sono inagibili. La salute dei pazienti è a rischio. «Al momento in cui assumo la carica - scriveva Domenico Stalteri nella relazione di servizio consegnata alla Asl e alla Regione Lazio poco prima di dimettersi da commissario straordinario - nessuna struttura ospedaliera e distrettuale è agibile». «E oggi le cose sono cambiate di poco», garantiscono dall’ufficio Tecnico dell’azienda sanitaria ciociara.
«L’ospedale di Frosinone è inagibile - dice senza mezzi termini Stalteri in un’intervista al Messaggero - Come struttura ha quasi 60 anni e le nuove norme del decreto-Bindi del 1997 lo mettono fuori gioco». Può fare un esempio concreto dell’inadeguatezza dell’Umberto I? «Penso ad esempio alle camere. Secondo il nuovo decreto, ogni camera d’ospedale che accolga pazienti deve avere due letti e il bagno. A Frosinone non ce n’è nessuna così». Cassino e Sora vanno meglio? «Per Cassino abbiamo richiesto il finanziamento per metterlo a norma (tutti cameroni a sei posti-letto, non climatizzati). Il corpo centrale è del 1948, ogni tanto cade un pezzo del tetto. L’ospedale vecchio di Sora è stato trasformato in uffici, ovviamente tutti illegali perché la struttura è quella. Per mettere a norma tutti i presidi della provincia di Frosinone servirebbero 60 milioni di euro». «Il problema è che abbiamo richiesto due milioni di euro alla Regione - conferma il dirigente dell’ufficio tecnico della Asl, Santoro - ma sono rimasti sulla carta. Nell’anno della gestione Stalteri abbiamo solo potuto puntellare l’emergenza inagibilità, senza interventi energici». Stalteri ha scritto che quando ha assunto la carica di commissario straordinario (luglio 2002) ha trovato «numerose prescrizioni da parte dei Nas in occasione di visite ispettive e sopralluoghi a varie strutture aziendali». È stato così anche in quest’ultimo anno? «I Nas non si sono visti. D’altra parte che cosa potremmo fare?», esclama Santoro. «A Frosinone e Cassino stanno per costruire due nuovi ospedali - aggiunge Stalteri - Aggiornare quelli vecchi sarebbe uno spreco di risorse».
E proprio ieri mattina il neo commissario Asl Carlo Mirabella ha firmato le lettere di invito alla gara per la costruzione del nuovo ospedale del capoluogo, spedite a 39 imprese. Entro il 19 novembre si conosceranno le offerte. L’ospedale sorgerà su un terreno in via Fabi (5 ettari) che lo stesso Stalteri ha acquistato l’ultimo giorno in cui è rimasto in carica, il 31 luglio scorso. «Per il problema dell’edilizia ho programmato una riunione per lunedì - assicura Mirabella - Se emergessero casi gravi prenderò provvedimenti al più presto. Al soffitto di Pediatria a Cassino, ad esempio, abbiamo già provveduto».
È poi la Cisl Lazio a confermare che gli ospedali della provincia sono a rischio chiusura. «Se i Nas intraprendessero iniziative, poche sarebbero le strutture che rimarrebbero in piedi - confessa il segretario regionale Cisl-Fps Luigi Canali, originario di Morolo - Bisogna scegliere le priorità d’intervento, che al momento mancano. Mi auguro che Mirabella, adottando relazioni sindacali più corrette, le scelga insieme a noi. Il disagio maggiore lo accusa il Pronto soccorso: è la prima cosa su cui mettere le mani». La spina dei posti-letto. «Al 31 dicembre 2001 - scrive ancora Stalteri - i posti letto negli ospedali pubblici erano 1650, di cui 1532 per malati acuti. Al 30 giugno 2002, erano scesi a 1616 (1490 per acuti). Oggi sono 1415, di cui solo 1331 per acuti e 84 per lungodegenza e riabilitazione». Ma la Regione vuole di più: vuole ridurre le spese riducendo i posti letto per acuti da 1490 a 1287, riconvertendone poi una parte in posti letto per lungodegenza e riabilitazione. Più pungente risulta la spina delle risorse umane. «In assenza della dotazione organica aziendale - prosegue Stalteri - si utilizzava personale a tempo determinato per il 16% del totale». A febbraio 2002 la Regione ha approvato l’organico della Asl di Frosinone: 5572 unità. Provocando i seguenti esuberi: 72 dirigenti, 423 infermieri, 18 puericultrici e 26 tecnici. Ma il paradosso è che in alcuni ospedali - scrive sempre Stalteri - mancano medici e infermieri per garantire l'assistenza 24 ore su 24. Per questo da settembre 2002 a gennaio 2003 sono stati assunti 58 barellieri, 11 operatori tecnici, 52 medici dirigenti e 205 infermieri professionali. A tutt'oggi, però, mancano all’appello 364 lavoratori. E il bilancio registra un deficit annuo di 86 milioni di euro.