Cronaca di Frosinone

Mercoledì 15 ottobre 2003

Carenza di personale, blocco delle assunzioni, trasferimenti selvaggi ed edifici fatiscenti le cause della “rivolta”
Sanità, la protesta dei camici bianchi
I medici minacciano sciopero e denunce contro le disfunzioni della Asl

di MASSIMO CECI

Le condizioni di salute della sanità ciociara destano sempre più preoccupazione. La Cgil chiede al commissario Asl «l'immediato adeguamento dell'organico infermieristico». Ma è sceso in campo anche un altro alleato: l'associazione sindacale dei medici dirigenti, l'Anaao-Assomed, che minaccia lo sciopero e il ricorso all'autorità giudiziaria.
«Proclamiamo lo stato di agitazione insieme ai sindacati - ha annunciato Pietro Garofani, medico e segretario dell'Anaao dopo la riunione di lunedì, spiegando che l'obiettivo del sindacato è tutelare gli interessi e le professionalità dei medici e soprattutto la salute dei cittadini - Siamo disposti ad organizzare scioperi e manifestazioni, e se dovesse essere necessario, anche ad intervenire dal punto di vista giudiziario». Sotto accusa l'inadeguatezza strutturale degli ospedali, gli scarsi investimenti in macchinari e tecnologia, l'assenza di linee programmatiche precise relative alla distribuzione delle risorse, ma, soprattutto, il blocco delle assunzioni e il ricorso ai «trasferimenti selvaggi», nonché «la disapplicazione di istituti contrattuali di grande rilevanza come l'assicurazione per la responsabilità professionale e il conferimento di incarichi di resposabilità. Questa politica di contenimento della spesa, penalizza solo le strutture pubbliche - lamenta l'associazione - In una situazione di cronica carenza del personale il blocco sta determinando gravissime disfunzioni, soprattutto nel settore dell'emergenza».
Anche la Cgil punta il dito contro la mancanza di personale, bollando come «assunzioni clientelari» quelle degli infermieri nominati di recente. «Nella postazione del 118 di Cassino, a fronte di 12 infermieri previsti dalla pianta organica, ne sono presenti solo 7 - sottolinea il segretario generale della Cgil, Davide Della Rosa - E il bacino di utenza comprende ben 77 mila abitanti! Sono quindi costretti a lavorare 12 ore al giorno, senza turni di riposo. E, tra l'atro, alcuni di loro risiedono anche fuori regione. Fin quando dovranno rimanere in trincea? Hanno diritto anche loro a turni di riposo e ferie, come da contratto». Della Rosa addita poi il reparto di Cardiologia dell'ospedale di Frosinone, osservando che proprio a causa della carenza di personale l'Unità di Terapia Intensiva coronaria è stata accorpata al reparto di Degenza. «Come possono adesso i 3 infermieri a turno (in alcuni casi 2) - chiede Della Rosa - assistere anche i bisognosi di cure intensive?».