Cronaca di Frosinone

Martedì 21 ottobre 2003
VEROLI
Ambulatori in centro, settimana clou
Il trasferimento dei servizi in via Lucio Alfio al vaglio del Consiglio comunale

Quella iniziata ieri sarà la settimana decisiva per l'approvazione del progetto di ristrutturazione dei locali dove saranno trasferiti gli ambulatori Asl. In municipio si sta aspettando che ritorni il progetto definitivo grazie al quale mettere mano alle stanze dell'ex convitto comunale, con ingresso in via Lucio Alfio. Lo ha spiegato il vicesindaco Roberto Cianchetti che ha affermato di «essere in attesa che ci ritorni il progetto finale da portare in consiglio comunale per l'approvazione». Parole che possono essere tradotte con un via libera legato al sì dell'assemblea cittadina e al reperimento dei fondi necessari per l'adeguamento di camere da adibire ad ambulatori sanitari. Il piano di trasferimento prevede che si traslochino i presidii ambulatoriali dall'ex ospedale Umberto I, chiuso definitivamente a metà degli anni Ottanta, nella struttura convittuale di proprietà comunale. Questa operazione, secondo quanto affermato da Cianchetti, sarà di fatto a costo zero per le casse della Azienda sanitaria locale Fr4. I vertici di via Armando Fabi infatti dovranno solo garantire la permanenza dei quattordici servizi in città. Questo vorrà dire che spostandoli da largo Alfedena, ovvero dove si trova la sede dell'ex ospedale verolano, in via Lucio Alfio, il centro storico riceverà quattordici attività sanitarie che potranno concorrere a rivitalizzarlo. Ma il passaggio obbligato prima di dare il via ai lavori ed al successivo trasloco sarà l'approvazione in consiglio comunale del progetto e del relativo finanziamento di cui si dovrà fare carico l'amministrazione. La prima assise utile potrebbe essere quella in previsione all'inizio della prossima settimana, martedì 28. Durante quella seduta i consiglieri comunali decideranno del futuro del servizio di poliambulatori che sarà seguito dal via ai lavori di adeguamento dell'immobile dell'ex nosocomio per trasformarlo in una residenza sanitaria assistita, come previsto dal piano sanitario regionale. Per questo nuovo servizio sanitario, infatti, in passato sono stati stanziati circa tre miliardi di vecchie lire dalla Regione Lazio, ma i progetti si sono arenati in attesa del nulla osta della Sovrintendenza ai beni architettonici, trattandosi di uno stabile con oltre di cinquant'anni di vita.

Ac.Rea.