Cronaca di Frosinone

Domenica 26 ottobre 2003

La Quercia denuncia: «Le scorte nei magazzini sono quasi esaurite, consegnate un terzo delle confezioni richieste»
«Negli ospedali carenze di medicinali»
Il consigliere regionale De Angelis, Ds: «Allarme a Cassino, Pontecorvo e Atina»

di DOMENICO TORTOLANO

«Si registra una carenza di medicinali negli ospedali di Cassino, Pontecorvo e Atina mentre le scorte dei magazzini sono quasi del tutto esaurite».
Lo sostiene in una interrogazione al presidente del consiglio regionale del Lazio, Claudio Fazzone, il consigliere regionale Francesco De Angelis (Ds) il quale aggiunge che questo è conseguenza della improvvisazione con la quale opera l'Asl di Frosinone. «Nei reparti- scrive De Angelis - viene consegnato solo un terzo dei medicinali ordinati e necessari alle cure dei pazienti e in tale situazione ci si affida esclusivamente alle capacità di risparmio dei medici e alla loro destrezza e tempestività nel reperire i farmaci in altri reparti, salvo restituirli quando ve ne sarà maggiore disponibilità. Va segnalato poi che in questa spiacevole situazione viene interrotto un altro importante servizio, quello introdotto dalle disposizioni regionali che prevedeva la fornitura delle medicine necessarie per la prima settimana di cura ai pazienti che venivano dimessi». Per l'esponente diessino queste carenze si riproporranno «in tutta la loro drammaticità negli altri presidi ospedalieri della provincia nei quali si comincia a registrare la difficoltà nel reperire i medicinali oltre all'esaurimento delle scorte di magazzino».
De Angelis chiede al presidente Fazzone e all'assessore regionale alla sanità se «nella insensata razionalizzazione dei servizi e delle spese per esigenze di bilancio la pericolosa scelta di centellinare negli ospedali è una linea guida impartita dalla Regione o se è una esclusiva scelta dell'Asl di Frosinone che andrebbe censurata e corretta». Il consigliere regionale chiede anche di sapere che cosa intendano fare per tamponare questa grave emergenza verificatasi negli ospedali del Polo D e per evitare che tale situazione si possa ripetere anche negli altri ospedali.
Oltre alla carenza di medicinali il "Gemma De Bosis" di Cassino presenta anche la mancanza di apparecchiature medicali in diversi reparti come nella struttura di endoscopia. Intanto è polemica tra i primari e l'Asl per la mancata attivazione di altre due sale operatorie come promesso anni fa dai precedenti manager. Infatti l'Asl dispone di un finanziamento regionale di due miliardi e mezzo di vecchie lire per la realizzazione delle nuove sale ma finora il progetto è rimasto lettera morta anche per non ridurre i posti letto a geriatria. E così i primari sono costretti a fare i turni per poter utilizzare l'unica sala operatoria disponibile. E le turnazioni riguardano chirurgia, ortopedia, oculistica e ginecologia. E se vi sono casi urgenti, secondo i sindacati, i medici sono costretti a fare miracoli per evitare situazioni drammatiche. L'Asl rischia di perdere non solo questo finanziamento ma anche quello di 3 milioni e mezzo di euro per i lavori di adeguamento alle norme di sicurezza per l'abbattimento delle barriere architettoniche. Infatti il progetto dell'Asl giace incompleto alla Regione Lazio e la richiesta di sollecito d'integrazione della documentazione è rimasta inascoltata. Sono quasi 5 milioni di euro di lavori a rischio. E le interrogazioni del consigliere regionale De Angelis finora sono rimaste senza risposte. «In questi anni - rileva il consigliere diessino - le condizioni degli ospedali ciociari sono state segnate da una degenerazione crescente tale da far registrare gravi disservizi, mancanza di personale e insufficienze strumentali».