Cronaca di Frosinone

Martedì 11 novembre 2003

Pontecorvo, viaggio nel pianeta Sanità /Ortopedia e Ostetricia esistono sulla carta ma stanze e strumenti non vengono utilizzati
Macchinari abbandonati in ospedale
La nuova cucina non funziona: il servizio affidato a ditte esterne

di ORESTE DI VITO e BERNARDINO PULCINI

A una richiesta di spiegazioni da parte del cittadino di Pontecorvo , Elvio Evangelista, il ministero della Salute per bocca del direttore generale, Filippo Palumbo, ha risposto che gli interventi di ristrutturazione della rete ospedaliera saranno diretti verso una riduzione dei posti letto. «In seguito alla riforma del titolo V della Costituzione - ha rilevato Palumbo - le regioni decidono in piena autonomia l'attuazione della assistenza sanitaria». «Comincia lo scaricabarile - commenta Evangelista, noto per le sue battaglie in favore della rivalutazione dei complessi ospedalieri pontecorvesi. - A nulla sono servite le oltre settemila firme da me raccolte in tutto il comprensorio e il mio sciopero della fame. C'è, nonostante le promesse, una smobilitazione in atto che tutti possono constatare». Ma solo una settimana fa, nella sua venuta a Pontecorvo, il presidente della Giunta Regionale, Francesco Storace, ha categoricamente smentito, affermando che l'ospedale di Pontecorvo va invece potenziato date le sue efficienti strutture.
Lasciamo parlare i fatti. I nosocomi di Pontecorvo e Cassino sono considerati un unico plesso sanitario, comportando ciò un accorpamento delle strutture attraverso una pianificazione dei vari reparti. In questa ottica fu deciso di trasferire a Cassino i reparti di ostetricia, ginecologia e pediatria e di portare a Pontecorvo l'unità operativa di geriatria con provvedimento del luglio 2002, firmato anche dall'allora direttore sanitario Carlo Mirabella. Attualmente le cose non stanno così: ostetricia è stata trasferita a Cassino, mentre geriatria allo stato attuale non c'è. Il reparto di ortopedia in piena efficienza fino allo scorso anno ad un certo punto e senza alcuna disposizione scritta è letteralmente sparito dal nosocomio pontecorvese e circa 14 dipendenti sono stati assegnati ad altri reparti. Chiuso anche l'ambulatorio funzionante due volte a settimana: per cui anche per un lieve trauma bisogna recarsi nel nosocomio di Cassino.
L'intero reparto di ortopedia a Pontecorvo, con decine di stanze, è allo stato dei fatti completamente vuoto anche se pienamente utilizzabile. L'assurdo sta nel fatto che tale reparto esiste ancora, almeno sulla carta, mentre non c'è traccia né di medici né di infermieri né di pazienti. Lo stesso dicasi per Ostetricia, un reparto attrezzato ma ugualmente deserto. La storia di ostetricia è ancora più emblematica: tale reparto, trasferito a Cassino, avrebbe dovuto ospitare Geriatria e a tale scopo furono eseguiti i relativi lavori di adattamento ma del trasferimento nessuna traccia. Il nosocomio pontecorvese ha poi ottenuto l'istituzione del reparto di pneumologia. Da mesi è tutto pronto e resta incomprensibile la sua mancata entrata in funzione. Altresì le costosissime ed efficienti strutture della cucina ospedaliera sono del tutto abbandonate e questo da quando il servizio di ristorazione è stato affidato a fornitori esterni. Ancora: è in completo abbandono il primo, vecchio ospedale "Pasquale del Prete" risalente agli anni Trenta; ora è ristrutturato ma è vuoto. Una amara conclusione: i due grossi complessi ospedalieri di Pontecorvo utilizzano adesso circa 90 posti letto, con ben 420 dipendenti complessivi. Al contrario, l'ospedale di Cassino è sovrappopolato, tanto che, per far fronte alle nuove esigenze, l'Asl è stata costretta a utilizzare locali impropri e ad affittare strutture private a caro prezzo.