Cronaca di Frosinone

Sabato 31 gennaio 2004

Il progetto riguarderà i 26 comuni del distretto Cassino-Pontecorvo
Prevenzione e assistenza, ecco il piano Asl

di ORESTE DI VITO

Si è tenuto a Villa Santa Lucia l’incontro con i sindaci dei comuni facenti parte del distretto sanitario “D” Cassino-Pontecorvo. Fanno parte di questo territorio 26 comuni della provincia, si va dal comune di Viticuso fino a quello di Ausonia. Nel corso del dibattito sono stati affrontati i temi della prevenzione e dell’assistenza domiciliare sull’area di competenza. Il direttore del distretto, Giovanni Lullo, ha elencato le iniziative in collaborazione con i presidi ospedalieri. Per quanto concerne l’assistenza domiciliare, verrà fornito un questionario a tutti gli assistiti per individuare le cosiddette criticità degli ammalati: tale modulistica sarà redatta dai pazienti stessi e avrà il compito di dare informazioni utili ai medici. In cantiere anche il progetto denominato “Dimissioni protette”. «Il malato – ha spiegato Lullo – prima di essere dimesso avrà a sua disposizione un innovativo piano terapeutico, che prevede i trattamenti da fare una volta a casa e indicazioni su come affrontare un eventuale caso di peggioramento delle condizioni di salute». L’assistente sociale ed il medico di famiglia provvederanno al piano terapeutico. Attualmente sono più di ottocento le persone assistite a domicilio. Le iniziate del distretto non si fermano qui. Le patologie legate alla tiroide verranno monitorate capillarmente. I bambini delle scuole elementari facenti parte del distretto saranno visitati per prevenire le malattie della tiroide. In simbiosi con il progetto appena descritto c’è l’iniziativa riguardante la prevenzione della carie dentale giovanile: ancora una volta i bambini delle elementari effettueranno una visita dentistica negli ambulatori di Cassino e Pontecorvo. «Bisogna permettere agli ospedali di interagire con il territorio – ha rimarcato Giovanni Lullo - attraverso una sempre più stretta collaborazione fra le due entità otterremo un livello di eccellenza sia per il territorio, al quale spetta la prevenzione sia per l’ospedale al quale competono diagnosi e cura».