Cronaca di Frosinone

Domenica 8 febbraio 2004
L’assemblea dei sindaci propone tre modifiche all’Atto aziendale

ISTITUZIONE del distretto sanitario pedemontano della Valcomino (che così diventa il quinto distretto); valorizzazione della funzione del distretto «quale centro di programmazione, organizzazione e controllo di tutte le attività socio-sanitarie con conseguente superamento del polo ospedaliero in presìdi ospedalieri accelerando il processo di integrazione e presa in carico del cittadino-utente in conformità alla continuità terapeutica»; «separazione delle materie proprie dell’Atto aziendale da quelle proprie del Piano sanitario locale ovvero PAL-PAT con conseguente stralcio delle tabelle allegate relative alle tipologie delle prestazioni, loro articolazione ed ubicazione».
Questi i tre punti chiave delle proposte di modifica all’Atto aziendale dell’Asl che la Conferenza locale di sanità, presieduta dal sindaco di Frosinone Domenico Marzi, ha approvato ieri mattina e che adesso verranno inviate al direttore generale, dott. Carlo Mirabella. Il documento è stato approvato da ventisette sindaci mentre ha detto «no» il primo cittadino di Fiuggi, Virginio Bonanni, e quello di Arpino, Fabio Forte, si è invece astenuto. Il sindaco della città termale ha chiesto più tempo per esaminare il documento dell’Asl (che è il regolamento di organizzazione interna la cui formulazione compete al manager, gli altri organi hanno solo funzione consultiva), perciò aveva proposto la costituzione di una commissione ristretta. E ha criticato aspramente l’ingerenza della politica nella sanità. Con chiaro riferimento a come si era svolta la discussione dal momento che alla riunione sono intervenuti quasi tutti i sindaci del centrosinistra, in particolare dei Ds mobilitati e opportunamente «istruiti» sulla materia della sanità. Anche il documento era stato predisposto in precedenza.
Completamente assenti i sindaci del centrodestra, ad eccezione di Bonanni. Gli assenti, come al solito, hanno sempre torto. Possibile che non avessero argomentazioni plausibili per controbattere agli attacchi sferrati dal centrosinistra sulla gestione della sanità alla Regione e in provincia? Sarebbe bastato soltanto ricordare a quelli che oggi chiedono il potenziamento di ospedali-simulacro che le strutture sono state fortemente ridimensionate proprio dalla gestione regionale 1995-2000 della sinistra.
L’assemblea ha anche rilevato che si sarebbe dovuto predisporre prima l’Atto aziendale e poi il Piano sanitario locale, invece nell’Asl frusinate è avvenuto il contrario, ed ha rivendicato «uno spazio di intervento per indirizzare le scelte dell’Azienda in relazione alle caratteristiche dello specifico territorio, nonché per verificare le modalità di impiego delle risorse».

S. di N.