Cronaca di Frosinone

Lunedì 30 agosto 2004

Si lamentano anche i pazienti: nel vassoio di pranzo e cena manca l’acqua da bere, bisogna acquistarla
Ospedali, rivolta contro pasti e mensa
I dipendenti: trattamenti diversi tra le diverse strutture Asl della provincia

di GIAMPAOLO RUSSO

Il caro caffè negli ospedali della provincia di Frosinone? Sciocchezze rispetto all'ingiustizia che si perpetra in maniera continua da anni nel servizio mensa. Alcuni dipendenti della Asl locale infatti sono stufi di essere trattati in maniera differente rispetto ai loro colleghi. Tutti i dipendenti della Asl usufruiscono del buono mensa pari a 5,16 euro per ogni rientro pomeridiano ma solo agli ospedali di Sora ed Alatri c'è un servizio mensa interno con menù a scelta ed un costo di 1,03 euro per l'ospedale San Benedetto ed 1,60 per il Santissima Trinità. «Il personale di quegli ospedali - dichiara un dipendente di Frosinone che vuole conservare l'anonimato - usufruiscono ugualmente dei buoni pasto di 5,16 euro mentre in tutti gli altri ospedali della provincia non hanno il servizio mensa interno: ciò significa che c'è una grave differenza di trattamento economico tra i dipendenti ed un'ingiustizia che va avanti da anni». A Frosinone, in particolare, sembra che qualche anno fa il servizio stesse partendo, poi non se ne fece più nulla: «Già 12 anni fa - continua il dipendente - con la gestione Valle venne inaugurato un servizio mensa con tanto di acquisto di attrezzature (si spesero oltre 300mila euro) per allestire una sala mai entrata in funzione con banchi, frigoriferi, forni. Che fine hanno fatto queste attrezzature?». Il manager della Asl, Carlo Mirabella risponde: «E' vero che i servizi mensa non sono previsti in tutti gli ospedali ma ci sono i buoni pasto che sostituiscono tale servizio. Le differenze economiche mi sembrano minime. Per quanto concerne la situazione di Frosinone posso solo dire che nel nuovo ospedale che si realizzerà (a fine settembre dovrebbero iniziare i lavori, ndr) sarà prevista anche la mensa. Del resto all'azienda conviene avere una mensa interna piuttosto che dare i buoni pasto anche perché i costi si ridurrebbero».
E sempre a proposito di pasti all'"Umberto I" alcuni malati denunciano: «Sono stato tre mesi ricoverato all'ospedale - dichiara un paziente - e quando ci portavano le pietanze nessuno ci ha mai dato l'acqua. Siamo stati costretti a comprarla al bar. E' possibile che nella gara di appalto e di concessione di tale servizio non sia prevista anche una piccola bottiglietta di acqua? Il problema è che se le visite dei parenti non sono frequenti ed una persona è allettata occorre chiamare l'infermiere anche per avere uno sorso d'acqua». «Nessuno si è mai lamentato di questo aspetto - conclude Mirabella - e non mi sembra possibile un fatto del genere». Eppure è proprio così: se negli ospedali di Roma a fianco del primo piatto e del secondo c'è anche una bottiglietta di acqua in quelli ciociari tale servizio sembra un'utopia.