Cronaca di Frosinone

Sabato 13 novembre 2004

NEL CAPOLUOGO
Sanità, corteo di protesta sotto la direzione Asl
In duecento alla manifestazione. I sindacati: «Mancano farmaci, personale, formazione»

di GIANPAOLO RUSSO 

Sanità: scatta l'ora delle proteste. Ieri mattina i sindacati della Cgil, Cisl e Uil alla presenza di oltre 200 manifestanti hanno protestato sotto la direzione generale della Asl di Frosinone contro le disfunzioni e i disservizi della sanità locale.
Intorno alle 12 il corteo composto anche da lavoratori, cittadini e dipendenti Asl si è snodato all'interno della cittadella sanitaria per concludersi proprio sotto i locali della direzione sanitaria. Presenti i tre segretari provinciali della funzione pubblica, Davide Della Rosa (Cgil), Angelo Ricci (Cisl) Alberto Matassa (Uil).
«Con questa azione - ha spiegato Della Rosa - vogliamo denunciare il grave stato di degrado in cui è caduta l'azienda sanitaria locale. Mancano addirittura i beni primari come i farmaci, poi c’è la carenza cronica del personale (in certi reparti c'è un solo infermiere per turno), una completa assenza di corsi di formazione seppur previsti per legge. Per non parlare poi della mancata applicazione degli avanzamenti salariali e del mancato riconoscimento delle funzioni che esercitano gli stessi dipendenti negando di fatto la tutela dei lavoratori». Presente alla manifestazione anche il consigliere regionale di Rifondazione Comunista e membro della commissione regionale della sanità, Romolo Rea.
«La situazione sanitaria locale - spiega - è un vero disastro. Un dato fotografa bene la situazione: ci sono oltre 1.200 contenziosi in atto promossi dai lavoratori contro l'azienda, segno evidente del muro che divide i vertici con gli operatori dell'azienda stessa. Il manager Mirabella non non ha risolto i problemi della sanità, che si sono ulteriormente aggravati. Ciò dipende anche dalla politica regionale che sta scientificamente smantellando le strutture pubbliche. Liste di attesa infinite, reparti che vengono chiusi, blocco delle piante organiche, nessun investimento sull'edilizia nonostante la presenza di fondi. Insomma abbiamo toccato il fondo».