Cronaca di Frosinone

Lunedì 6 dicembre 2004
Trasferimenti a raffica di personale amministrativo
Dipendenti e uffici in subbuglio per gli ultimi provvedimenti del direttore generale Carlo Mirabella

SEMBRANO parlare lingue diverse e ognuno dà l’impressione di andare per la propria strada. E se non si fosse in campagna elettorale regionale probabilmente queste strade sarebbero già entrate in contrasto. Ci riferiamo al neo presidente della Commissione regionale sanità Abbate (An) e al direttore generale dell’Asl di Frosinone Mirabella, nominato dalla giunta regionale di centrodestra e, notoriamente, molto vicino all’eurodeputato Foglietta (anch’egli di An). L’occasione per questa riflessione viene dalla raffica di trasferimenti di personale amministrativo dalla U.O.Risorse umane alla U.O. polo B e viceversa disposti dal manager Asl il 1.12.04 nelle stesse ore in cui il presidente Abbate sulla stampa formulava un appello agli operatori della sanità per una maggiore collaborazione, interazione e scambio di idee. Un «trittico» di intenti di cui non deve aver avuto notizia il direttore dell’Asl Mirabella -dimentico persino che all’atto del proprio insediamento disse di voler andare incontro ai dipendenti visto l’enorme contenzioso interno cresciuto negli anni (oltre 2500 cause pendenti) - se improvvisamente, in barba alle regole contrattuali e al regolamento aziendale firmato con i sindacati, ha effettuato una pioggia di trasferimenti senza che siano note e comprensibili le motivazioni o le esigenze di servizio. Trasferimenti (assegnazioni o spostamenti che dir si voglia) che, stranamente, non recano la firma del direttore amministrativo Terlizzo. Una procedura anomala quindi che permetterà al neo dirigente della U.O. Risorse umane di avvalersi nuovamente della collaborazione di impiegati e impiegate rimasti nel servizio da lui diretto fino all’agosto scorso. Per fare ciò sono stati rimossi altri impiegati e funzionari, fino a quel momento operatori irreprensibili ma probabilmente non troppo graditi al neo dirigente. In un Ente pubblico, quale è l’Asl di Frosinone, non è permesso dalle regole che un dirigente possa attuare (o invocare) un esasperato «spoil system» scegliendosi una squadra di fiducia perché nella pubblica amministrazione fino a prova contraria (prova oggettiva s’intende) tutti i dipendenti sono degni di fiducia. Per non parlare di professionalità. Coloro che si sono ricongiunti con il neo dirigente delle Risorse umane (istituzionalmente preposto al rispetto delle regole che disciplinano il rapporto di dipendenza del personale) sconteranno un certo noviziato come accadrà inevitabilmente per i loro colleghi inviati altrove. Insomma una iniziativa grave che determinerà, per un certo lasso di tempo, disservizi a uffici che si occupano di stipendi di centinaia di dipendenti, di acquisti e contabilità per l’Ospedale di Frosinone, di concorsi di assunzione. Per non parlare del disorientamento degli altri operatori. Cosa c’è dietro questi provvedimenti? Perché i sindacati non sono ancora intervenuti? E perché non si è atteso l’imminente pronunciamento del giudice ordinario che potrebbe far decadere la nomina del neo dirigente della U.O. Risorse umane? In attesa delle «solite» smentite aspettiamo interventi chiari dai vertici regionali, troppo spesso tenuti all’oscuro delle beghe locali.

F. di M.