Cronaca di Frosinone

Mercoledì 23 febbraio 2005

Influenza: boom di ricoveri ad Alatri, pochi a Cassino

di MASSIMO CECI

L’influenza picchia duro in Ciociaria, molto più al nord che al sud. Se i dati relativi alla seconda settimana di febbraio si attestano intorno a 13 ammalati ogni mille assistiti, nella terza sembra siano saliti a quota 16-17. A livello nazionale siamo al 14 per mille, il triplo dell’anno scorso (5 per mille). Il parco dei posti-letto messi a disposizione dalla Asl di Frosinone regge l’impatto con l’ondata virale: l’assessorato alla Sanità ha autorizzato l’azienda a dirottare i pazienti senza letto nelle strutture private convenzionate. Un’operazione che ha decongestionato i reparti di Riabilitazione e Rianimazione, a rischio collasso, grazie anche al prolungamento fino alle 19,30 dell’orario di apertura di 434 studi medici in provincia. I vaccini antinfluenzali somministrati in Ciociaria dai medici di base e dai servizi vaccinali della Asl sono stati 101.726 (100.055 dai medici di medicina generale e 1671 dai servizi vaccinali) su 102.747 disponibili.
Il record dei ricoverati per complicazioni influenzali (broncopatie e altro) spetta ad Alatri: 338, secondo i dati del pronto soccorso relativi al periodo primo gennaio-21 febbraio, il 2% in più dello scorso anno. Segue Anagni con 177, Frosinone con 86, Sora con 79 e Cassino con 20. Uomini (soprattutto anziani) e bambini sono colpiti in egual misura: il 40% del totale. Il rimanente 20% spetta alle donne. “L’influenza è stata più violenta dello scorso anno, ma il servizio di vaccinazione ha retto bene – spiega il direttore sanitario della Asl di Frosinone, Sandra Spaziani – Il virus ha colpito chi non si è vaccinato, globalmente i casi di sindrome influenzale sono aumentati di poco”.
La Asl quest’anno si è mossa in anticipo. “La Regione ci aveva avvertito dell’importanza dell’ondata influenzale che era da attendersi quest’anno e quindi abbiamo battuto tre piste contemporaneamente – dice Spaziani – La prevenzione, la preospedalizzazione e l’aumento dei posti letto. A livello preventivo abbiamo acquistato 102.747 dosi di vaccino, distribuite ai medici di medicina generale e ai servizi vaccinali interni. Ne sono state somministrate 101.726, una cifra importante, più del 20% della popolazione provinciale. Poi abbiamo agito sui medici di base, variando addirittura il progetto regionale e, a mio avviso, migliorandolo, venendo incontro in misura maggiore alle esigenze della nostra gente. Mentre a Roma gli studi medici resteranno aperti dalle 10 alle 19, a Frosinone dalle 8.30 alle 13.30 e poi dalle 15.30 alle 19.30. L’orario lo abbiamo stabilito dopo uno studio: è emerso che soprattutto nelle zone rurali si va dal medico anche alle 7.30-8 del mattino. Poi, con la ricetta in mano, si passa in farmacia, che però apre dopo le 15.30. Alla nostra iniziativa, valida per i mesi di febbraio, marzo ed aprile, hanno aderito 434 medici di base su 441, che hanno contribuito ad evitare il congestionamento dei pronto soccorso. Infine l’aumento del numero di posti letto disponibile per i ricoveri influenzali: abbiamo autorizzato gli ospedali pubblici (che possono contare su 1609 letti, ndr) a disporre i ricoveri nelle cliniche private convenzionate (475 posti-letto, ndr) qualora i pazienti non dovessero trovare un letto libero nelle strutture pubbliche. Evitiamo così di ridurci a far allungare i pazienti sulle barelle. Ad esempio, da Pontecorvo un paziente influenzato ma leucemico è stato ricoverato a Villa Serena (Cassino). Non è stato, invece, finora necessario utilizzare i letti di riabilitazione e rianimazione, nonostante avessimo l’autorizzazione ad occuparli in casi di emergenza. Alla clinica paghiamo poi la diaria del ricovero secondo le tariffe regionali, ma finora i casi sono solo un paio”.