Cronaca di Frosinone

Giovedì 24 febbraio 2005
ASL Frosinone
Mensa negata

È UN pronunciamento atteso da più di cinque anni da oltre 1000 dipendenti della Asl di Frosinone. Stiamo parlando della maxi-vertenza per la mensa negata (dal 1995 a metà del 2000) e del ritardato pagamento dell’indennità di cui all’art.45 del contratto di lavoro finita sul tavolo del giudice ordinario all’inizio dell’anno 2000. Oggi, dopo una istruttoria lunga e complessa, il giudice dovrebbe iniziare ad emettere i primi pronunciamenti (le udienze sono state scaglionate per gruppi di dipendenti). Ma vediamo di riassumere la vicenda. Agli inizi del 2000 molti dipendenti della Asl di Frosinone (il numero è poi lievitato fino ad arrivare a oltre 1000), stanchi di vedersi negato il diritto alla mensa (o il buono pasto sostitutivo) risalente al 1987, si sono rivolti ad un avvocato di fiducia (Ambrogio Moriconi) per avviare le procedure risarcitorie e ottenere quanto ritenuto giusto alla luce dei contratti di lavoro. All’epoca il direttore generale Asl era Nicola Pugliese al quale sono seguiti nell’ordine Cavallotti, Stalteri e Mirabella. Nè Pugliese né i suoi successori hanno inteso accedere alla procedura di conciliazione pure prevista dalle norme per evitare i ricorsi giudiziali. E così la questione è finita davanti al giudice del lavoro che si è trovato di fronte ad un problema complesso e di notevole entità. Complesso perché fra il 1995 e il 2000 (dal 1998 per l’esattezza) il legislatore per tali vertenze ha previsto il ricorso al giudice ordinario in luogo dei Tar, mentre i ricorrenti si sono rivolti al giudice ordinario per l’intero periodo. Di notevole entità perchè gli interessati sono oltre 1000, di diverse qualifiche (medici, infermieri,impiegati, etc.) e con una variegata articolazione di orari e turni. Per tale ragione, anche in attesa del pronunciamento della Cassazione che chiarisse definitivamente la competenza a giudicare e per quali periodi, la causa è stata rinviata molte volte. E di rinvio in rinvio sono trascorsi più di cinque anni. Ora tutto sembra pronto per la decisione del giudice (o almeno se lo augurano gli interessati) che dovrebbe fare chiarezza su una materia che, tuttora presso l’Asl di Frosinone, ingenera problemi e contrapposizioni. E’ bene precisare che le cifre in ballo sono considerevoli (perchè gli anni interessati sono cinque e i ricorrenti sono oltre 1000) ed è inutile sottolineare come, oramai, i dipendenti sperano veramente di vedersi riconosciuto un sacrosanto diritto.

F. di M.