Frosinone

Venerdì 18 marzo 2005
Asl - La polemica del candidato di Forza Italia
Buoni mensa, Pallone scrive a Mirabella

Il candidato alle elezioni regionali di Forza Italia Alfredo Pallone scrive al direttore generale dell’Azienda Sanitaria Locale dott. Carlo Mirabella. Oggetto della polemica: la richiesta riguardante il problema dell’erogazione dei buoni pasto per i dipendenti della Asl di Frosinone, più volte evidenziato dagli stessi e che il candidato di Forza Italia ha raccolto e prontamente segnalato al dirigente in vista anche della normativa in merito dettata dal contratto collettivo nazionale di lavoro art. 29 comma 4, integrativo del Ccnl per il personale del comparto sanità. Una segnalazione che conferma l’impegno di Alfredo Pallone a favore del comparto sanità del nostro territorio, verso il miglioramento delle condizioni lavorative dei dipendenti Asl e del servizio a tutela del cittadino. Di seguito la lettera a firma di Alfredo Pallone indirizzata al direttore generale Carlo Mirabella. «Caro direttore, mi pervengono numerose lamentele da parte dei dipendenti della Asl, circa la sospensione dell’erogazione dei buoni pasto. Ti prego vivamente di adoperarti per la soluzione del problema, tanto più che l’art. 29, comma 4, del Comitato collettivo nazionale del lavoro, integrativo del Ccnl del personale del comparto sanità, stipulato il 07/04/1999, stabilisce che il costo del pasto, determinato in sostituzione del servizio mensa, non può superare l’importo di 10,000 euro. Mentre il dipendente è tenuto a contribuire nella misura fissa di euro 2,000 per ogni pasto. Dalla suddetta proposizione, si evince che la cifra di euro 10,000 è quella che non può superare l’Azienda nella determinazione totale del costo del pasto, mentre euro 2,000 sono il mero contributo del dipendente, in aggiunta al costo posto a carico dell’Azienda medesima. Tuttavia, nel caso di specie, trattasi non di costo del pasto - atteso che l’Azienda non ha istituito mense aziendali - bensì di ottemperare al comma primo del suddetto art. 29, con modalità sostitutive, concretizzandosi con la fornitura di buoni pasto al dipendente. Gli stessi, ovviamente, debbono avere un valore economico di spesa pari a euro 10.000. D’altronde il predetto importo è stato concertato in contrattazione decentrata con le organizzazioni sindacali dell’Azienda Detto accordo, inoltre, è stato recepito con apposita deliberazione sindacale. Appare, quindi, che a tutto voler concedere, ‘pacta sunt servanda’, per lo meno fino ad eventuale nuova contrattazione».