Sanità, ecco la mappa delle carenze di posti letto. 
      La Asl: «Il rapporto tra degenti e abitanti è inferiore alla media 
      regionale. Ci adegueremo» 
      «Faremo un centro per malati terminali» 
      Via libera ad altri 175 posti per lungodegenze , ma non bastano 
      a coprire le 800 domande 
      
      di MASSIMO CECI  
      
      La sanità ciociara riparte da zero. I reparti verranno accorpati, ma i 
      posti letto cresceranno: a Frosinone, infatti, mancano 165 posti letto per 
      acuti, la media è di 3,17 letti per ogni 1000 abitanti, contro i 4,8 di 
      Roma. I vertici aziendali hanno deciso inoltre di investire in hospice per 
      malati terminali: la pianta organica prevede 49 posti letto a loro 
      dedicati, ma non ne è stato creato nemmeno uno. I privati accresceranno la 
      loro influenza: parteciperanno in alcuni settori riservati al pubblico 
      rinunciando alla competizione. Sottodimensionate le Rsa (residenze 
      sanitarie assistite) per gli anziani: di posti ce ne sono 790, ma il piano 
      ne prevede 965 e i privati dichiarano liste di attesa di 800 pazienti. 
      Se le case di riposo del Lazio offrono in totale 2.882 posti, a Frosinone 
      ci fermiamo a 790, di cui solo 20 sono disponibili in strutture pubbliche. 
      La pianta organica ne prevede 965, ne mancano 175. Verranno accreditati 
      nelle cliniche private della Ciociaria. Ma neppure sfiorare quota mille 
      basterà: le cliniche private chiedono altri 800 posti, a tanto ammontano, 
      infatti, le liste di attesa degli anziani bisognosi di cure che chiedono 
      il ricovero in cliniche ed ospedali della provincia di Frosinone. 
      L’attuale capienza delle strutture sanitarie (insieme pubbliche e private) 
      da noi soddisfa soltanto la metà delle esigenze. 
      Sul fronte degli acuti mancano, invece, 165 posti letto. «Da noi il 
      rapporto posti letto per acuti ogni mille abitanti è più basso della media 
      regionale – spiega il direttore sanitario della Asl Raffaele Ciccarelli -: 
      non supera il 3,17, le indicazioni regionali pongono il tetto del 3,5 per 
      mille. Possiamo crescere, non dobbiamo tagliare. Anche per la post acuzie 
      ci sono margini di crescita: il rapporto è di 0,96 letti ogni cento 
      abitanti, inferiore al valore regionale. Non vogliamo tagliare, ma 
      rimodulare. Penso che con certi settori maggiormente qualificati, il 
      cittadino si senta di poter fare 10 chilometri in più». Largo alle 
      eccellenze: i reparti verranno accorpati e il personale ridistribuito. 
      «Stiamo portando avanti alcuni studi di fattibilità – continua Ciccarelli 
      – Dobbiamo ricominciare da capo rispetto al passato. Ci sono 3 settori di 
      eccellenza che svilupperemo per trattenere i professionisti che scelgono 
      altre sedi. Penso, ad esempio, a Emodinamica (che si occupa 
      prevalentemente della diagnosi della cardiopatia ischemica nelle sue varie 
      manifestazioni cliniche: angina e infarto miocardio acuto, ndr), da 
      potenziare e che attualmente è in convenzione con la Cattolica. Poi penso 
      agli hospice per malati terminali: il piano generale prevede 49 letti per 
      Frosinone, ma non ne abbiamo ancora nessuno». Saranno questi i cavalli di 
      battaglia che i vertici dell’azienda ciociara sottoporranno alla Regione 
      che martedì approverà la nuova legge sulla qualità dei servizi medici. Ma 
      quale sarà il ruolo dei privati nella nuova sanità? Se l’assessore 
      regionale al Bilancio vuole ridimensionare il peso delle convenzioni con i 
      privati, la direzione di Frosinone vuole un privato meno competitivo ma 
      presente nei servizi finora riservati al pubblico. «Bisogna rimodulare 
      anche l’assistenza privata – tranquillizza Ciccarelli – Pensiamo ad una 
      partecipazione del privato in alcuni settori pubblici». Niente tagli alla 
      sanità privata, dunque, e ieri si è tenuta una riunione con i primari per 
      studiare i settori da riformulare.