Cronaca di Frosinone

Venerdì 7 aprile 2006
Il personale invoca la sospensione della trattativa ritenuta penalizzante rispetto alla proposta aziendale
Soldi e qualifiche, «guerra» al sindacato
All’ospedale e nella sede della Asl di via Armando Fabi massiccia raccolta di firme contro l’accordo voluto da alcune Rsu

di FRANCA ROMA

UNA notizia che si può senz’altro definire clamorosa, almeno da queste parti: centinaia di dipendenti della Asl di Frosinone si sono attivati spontaneamente per contestare e ribaltare un accordo sindacale voluto dalle Rappresentanze sindacali interne (per l’esattezza da alcuni sindacalisti interni), ritenuto penalizzante e non corrispondente ai dettami contrattuali. Solo a Frosinone, nell’ospedale cittadino e nella sede di via Armando Fabi, le richieste all’Azienda e le firme di contestazione dell’accordo, hanno sfiorato le duecento in una sola giornata. Un vero e proprio record. Ma perché infermieri, tecnici di laboratorio, di radiologia, ostetriche, caposala e impiegati, sono sul piede di guerra non contro la Asl, ma contro alcuni sindacalisti di cui sono arrivati a chiedere perfino le dimissioni? La questione ha radici vecchie: alla Asl di Frosinone i dipendenti, da circa sei anni attendono di ricevere l’attribuzione di fasce economiche che eleverebbero le buste paga di qualche centinaio di euro. Il contratto prevede, per questa materia, un accordo sindacale in sede decentrata (cioè a Frosinone): all’incontro del 3 aprile scorso l’Asl (ed è la prima volta che accade in sei anni) si è presentata con una proposta che azzerava le attese dei dipendenti su tutto il pregresso (con arretrati mediamente dai 1500-2000 euro a persona). Una proposta che, incomprensibilmente, ha ricevuto l’opposizione di alcuni sindacalisti della Rsu, interessati ad altri benefici (mansionismo, coordinamento). Una proposta, quella dell’Asl, in linea con quanto sostenuto dal manager Zotti fin dal suo arrivo a Frosinone, quando parlò di «Rimotivazione delle risorse umane ed eliminazione dell’elevato contenzioso interno». L’intervento «a gamba tesa» di alcuni sindacalisti rischia ora di rendere vani i buoni propositi. Con volantini di contestazione distribuiti nei posti di lavoro, i dipendenti chiedono la sospensione della trattativa, l’erogazione delle fasce del 2002-2004-2006, l’intervento delle Confederazioni sindacali, un’assemblea generale del personale (che non si tiene da anni) e la convocazione dell’assemblea degli eletti nella Rsu aperta alla partecipazione dei lavoratori. I lavoratori dell’Asl paventano addirittura il ricorso alle vie legali per tutelare i diritti individuali e preannunciano una manifestazione spontanea presso la sede dell’Asl, contro alcuni sindacalisti. Una vicenda davvero complessa, come si è intuito anche dalla mole di telefonate giunte in redazione in una sola giornata, che fa presupporre che la contestazione si allargherà a macchia d’olio se le organizzazioni sindacali non sapranno ricondurre la problematica nei giusti binari. Insomma, può essere il sindacalista più «realista» del «Re» Asl?