Cronaca di Frosinone

Sabato 8 aprile 2006
Tra i sindacati Asl è muro contro muro Organizzazioni contrapposte.
L’Ugl spara a zero: «I dipendenti penalizzati dai propri rappresentanti»
Prosegue e si allarga ai presidi ospedalieri la raccolta di firme promossa dal personale contro la proposta di alcune Rsu

di FRANCA ROMA

LA rivolta dei dipendenti Asl contro alcuni sindacalisti, sull’attribuzione delle fasce economiche, ha scatenato un vero e proprio muro contro muro all’interno delle organizzazioni sindacali. La raccolta di firme dei lavoratori che chiedono la sospensione di una trattativa sindacale ritenuta «penalizzante» rispetto all’offerta aziendale, è proseguita nella giornata di ieri all’ospedale e nella sede di via Armando Fabi, estendendosi agli altri presidi ospedalieri: sembra che i «no» abbiano sfiorato addirittura quota trecento. In dissenso le organizzazioni sindacali Cgil/Fp, Cisl/Fps, Uil/Flp, Fials, Fsi e Nursing Up che hanno minimizzato la raccolta di firme e in un comunicato congiunto, indirizzato anche al personale del comparto, hanno ribadito di aver dimostrato «di voler chiudere definitivamente le problematiche che da tempo giacevano sul tavolo delle trattative» e di apprezzare la disponibilità che sta dimostrando l’azienda nella soluzione di diversi punti. Tra questi, il riferimento alla prima fascia economica relativa all’anno 2002/2003 che, hanno scritto i segretari provinciali, «verrà attribuita a tutto il personale con lo stipendio del mese di aprile 2006, rispettando integralmente le norme contrattuali; l’azienda inoltre si è impegnata alla liquidazione della seconda fascia economica entro settembre 2006, pertanto riteniamo che tutti i lavoratori siano soddisfatti per la trasparenza e correttezza dimostrata dalle Oo.Ss. e dalle Rsu aziendali nella difficile trattativa». I firmatari del documento hanno invitato i dipendenti ad essere fiduciosi, parlando anche di «ingiustificato attacco ai rappresentanti dei lavoratori». Nessun cenno alla richiesta di un’assemblea generale del personale avanzata dai dimostranti, inoltre, resta da chiarire perché alcuni sindacalisti, in sede di riunione con l’azienda, hanno invece avversato la proposta aziendale ritenendo che coloro che avevano beneficiato del passaggio di categoria in virtù dell’applicazione dell’art.12 (peraltro tardiva), potevano usufruire dell’attribuzione della fascia economica limitatamente ad un certo periodo. Una presa di posizione che potrebbe sfociare nella contrapposizione tra categorie di dipendenti. Ad allargare la frattura interna ai sindacati è stata l’Ugl Sanità. Il segretario proviciale Roccatani ha sparato a zero sui colleghi: «Tutti i lavoratori, nell’iniziativa spontanea di raccolta firme, hanno di fatto misconosciuto l’operato delle proprie rappresentanze sindacali unitarie che hanno volutamente escluso dalle fasce retributive circa duemila lavoratori. Ribadiamo che non condividiamo la posizione assunta dalle altre Rsu e dalle Oo.Ss. che, violando gli interessi dei lavoratori e il dovere di rappresentanza, si sono opposte senza motivazione alla concessione delle fasce retributive a tutti i dipendenti. Non è stata l’Asl a rifiutare il beneficio, bensì le Rsu». L’Ugl ha sollecitato l’azienda a prendere in mano la situazione ascoltando le istanze dei dipendenti, inoltre, ha lanciato un appello alle segreterie provinciali «affinché concordino con le proprie Rsu le politiche comuni a tutela dei lavoratori e non prevalgano accordi personali clandestini». Il rischio è il moltiplicarsi del contenzioso.