Cronaca di Frosinone

Mercoledì 13 settembre 2006
ALATRI Intervento di Giulio Rossi della Uil-Fpl che sottolinea la mancanza di medici, infermieri e ausiliari a ortopedia
Ospedale, è allarme carenza personale
Problemi altrettanto seri riguardano l’esterno dell’ospedale, ormai in uno stato pietoso

di ANDREA TAGLIAFDERRI

ALATRI — Della crisi perdurante nell’ospedale San Benedetto di Alatri si parla ormai da anni e, durante le ultime campagne elettorali, l’argomento è stato al centro di dispute tra le diverse fazioni. Il fatto è che, dopo il cambio di giunta alla Regione Lazio e dopo tante promesse di cambiamento, la situazione è allo stallo e, anzi, peggiora visibilmente. L’ultimo allarme in ordine di tempo è quella di Giulio Rossi (nella foto) della Uil-Fpl, che lamenta come nel reparto ortopedia, uno dei più efficienti e funzionali dell’intero nosocomio, la situazione personale sia davvero disastrosa e rischi di precipitare nel giro di un mese appena: «Avevamo denunciato nei mesi scorsi le disfunzioni verificatesi a seguito della scadenza dei contratti semestrali di dieci ausiliari, avvenuta alla fine del mese di giugno e ancora in attesa di sostituzione, ed ecco prospettarsi una nuova emergenza, questa volta nel reparto di ortopedia. A fronte di un’imponente mole di lavoro si registra, purtroppo, un sottodimensionamento del personale medico, infermieristico ed ausiliario». E spiega: «Il reparto può contare infatti soltanto su cinque medici (uno a part-time), un terapista della riabilitazione, dieci infermieri (cinque dei quali a tempo determinato) e tre ausiliari a tempo determinato. Mentre l’urgenza è rappresentata dal fatto che entro il mese di ottobre verranno a scadenza i contratti dei cinque infermieri a tempo determinato, è opportuno che le autorità competenti adottino al più presto gli opportuni provvedimenti al fine di assicurare il minimo indispensabile per un riequilibrio, consistente nell’assegnare all’unità operativa almeno due unità mediche a tempo pieno, un altro fisioterapista e la sostituzione degli infermieri incaricati con lavoratori a tempo indeterminato». Per quanto riguarda l’esterno dell’ospedale, invece, la facciata è ormai inesistente, i cornicioni sono caduti per il 60-70 per cento e quelli che rimangono attaccati sfidano la legge di gravità. Dei soldi promessi più volte e da più parti ancora non se ne vede traccia; il parco o meglio l’area esterna che andava adibita a giardini, è desolatamente abbandonata e incolta; la tanto chiacchierata illuminazione della piattaforma dell’eliporto sembra dimenticata e gli interventi notturni dell’eliambulanza, di conseguenza, sono ancora impossibili da effettuare. Ma di chi è la colpa? Più che di responsabilità politiche vorremmo parlare di quelle amministrative, di chi conosce la situazione ma non fa nulla per cambiarla, occupando poltrone senza che vi sia alcun riscontro sul suo operato..