Cronaca locale

Mercoledì 15 novembre 2006

DOPO le difficoltà di tenere aperta Cardiologia nell’ospedale di Anagni e la soluzione-tampone al fine ...

... di far in qualche modo funzionare Ostetricia-Ginecologia ad Alatri, adesso tocca al reparto di Chirurgia generale di Frosinone. Per la sanità frusinate i problemi non finiscono mai. Ed il motivo è sempre lo stesso: mancanza di personale medico e paramedico. Una situazione al limite della commedia dell’assurdo in quanto, tra il 2003 ed il 2004, all’Asl è stata fatta un’«infornata» di personale mai vista prima. A seguito di alcuni pubblici concorsi sono stati assunti a tempo indeterminato, tra medici infermieri e portantini, intorno a cinquecento unità. Dove si trovano tutti questi dipendenti? Non è stata finora mai fatta un’indagine seria sulla collocazione di tanto personale sicché viene da pensare che siano stati mandati dove non servivano se, da qualche tempo e più di ieri, manca sempre e perciò costringe a far fare «tour de forçe» ai dipendenti in servizio (molti dei quali logorati dalla stressante attività in corsia), offrendo così ai malati un servizio scadente. Ieri è toccato anche al reparto di Chirurgia generale, dove sono stati sospesi i ricoveri ordinari in quanto dispone di 9 infermieri sui 15 previsti dall’organico. L’altro ieri sette malati si trovavano allocati nei corridoi e, stante la penuria di personale, sono stati perciò dimessi. La conseguenza di questa carenza? La lista degli operandi si allungherà sempre di più per cui molti preferiranno scegliere altri ospedali di fuori provincia. Come si farà a ridurre in questa maniera la spesa di 40 milioni di euro l’anno per la cosiddetta mobilità passiva? Ci troviamo di fronte al cane che continua a mordersi la coda... Dall’assistenza al personale del comparto. Anche qui note dolenti. La dirigenza dell’Asl si era impegnata con i sindacati a liquidare al personale tutte le spettanze contrattuali arretrate (fasce economiche 2004-2005 con decorrenza 2002 e saldo produttività collettiva degli stessi anni). Un onere aggiuntivo di 8,6 milioni di euro richiesto alla Regione e che, evidentemente, non ha accordato. «Questo il magro risultato» dell’ultimo incontro sindacale per cui, come dice Giulio Rossi della Rsu, «anche questo mese busta paga leggera per i dipendenti». «L’impegno della direzione – rileva – si è risolto in un piccolo atto di buona volontà per le sole mensilità di novembre e dicembre, l’equivalente di una fascia retributiva superiore, mediamente poco più di centinaio di euro pro-capite a fronte di diverse migliaia di arretrati, e con un altro rinvio al nuovo anno».

S. di N.