Cronaca di Frosinone

Lunedì 8 gennaio 2007

Ospedale, la denuncia della Uil: con gli avanzi dei pasti sfamano gatti e cani randagi

di MASSIMO CECI

Vecchi immobili, attrezzature obsolete, carenza di controlli in materia di appalti di manutenzione, fumo nei reparti, documentazione ammassata a ridosso dell'uscita di emergenza. Ma soprattutto dipendenti che sfamano cani randagi davanti all'ingresso dell'ospedale con gli avanzi dei cibi dei pazienti. Questi i punti denunciati dalla Uil-Fpl, che chiede l'intervento della direzione sanitaria della Asl per effettuare "i necessari controlli".
«Ci siamo già mossi», taglia corto il manager Giancarlo Zotti. Sussistono «alcuni mali dovuti alla vecchiaia degli immobili e delle attrezzature e quindi la difficoltà di ricorrere a tempestivi ed efficaci interventi di manutenzione sia ordinaria che straordinaria», scrive Giulio Rossi, segretario della Uil-Fps, gruppo aziendale ospedale di Alatri. E poi gli «appalti di manutenzione che nessuno controlla», anche se «sembra che per Alatri qualcosa stia cambiando». Ancora: «Il fumo in reparto dovrebbe essere limitato a qualche ufficio od ai bagni di qualche medicheria. Per quanto riguarda gli archivi, la documentazione del distretto sanitario è ancora ammassata lungo le scale, a ridosso di una uscita di emergenza. Se è possibile escludere la presenza di cumuli di immondizie all'interno dell'ospedale, non è così nell'area esterna, dove sembra si subiscano passivamente episodi di malcostume come quello originato da dipendenti che utilizzano gli avanzi del cibo somministrato ai pazienti per alimentare un piccolo branco di cani randagi che staziona così in prossimità dell'ingresso principale e dell'elisuperficie. Peccati veniali, ma è necessario che la direzione sanitaria effettui i necessari controlli».
Risponde il direttore generale della Asl, Giancarlo Zotti: «Abbiamo già attivato i controlli, non emergono situazioni allarmanti come quelle romane. Situazione sotto controllo anche negli altri ospedali della Ciociaria. Verificheremo, comunque, la lista di problemi snocciolata dalla Uil».