Cronaca locale

Venerdì 2 febbraio 2007
Lanciato un appello alle istituzioni

di ANDREA TAGLIAFERRI

ALATRI — «Nei prossimi giorni potrebbe essere ufficializzata la notizia che la postazione 118 del presidio ospedaliero di Alatri verrà trasferita dall’attuale sede, contigua al pronto soccorso, in altri locali presi in affitto da privati da parte dell’Ares 118 di Roma. Alatri conquisterebbe quindi il triste primato di essere l’unica struttura ospedaliera in provincia di Frosinone a non avere al suo interno una postazione di autoambulanze». Inizia così l’accorato appello che i due rappresentanti della Uil-Fpl del «San Benedetto» di Alatri (Giulio Rossi) e dell’Ares 118 (Pasquale Paolucci) rivolgono alle istituzioni locali interessate, che continuano: «Casi analoghi si registrano infatti soltanto a Fiuggi e Veroli, che però non possiedono strutture sanitarie e ad Isola Liri, a causa dei lavori di ristrutturazione del vecchio ospedale. In passato ci siamo interessati più volte di questo caso ma purtroppo il triste epilogo è dovuto al disinteresse della dirigenza Asl di Frosinone che, evidentemente, preferisce mantenere presso l'ospedale di Alatri servizi che nulla hanno a che fare con l’emergenza piuttosto che trovare una sistemazione più dignitosa per il personale della postazione, che in effetti da anni lavora in condizioni ambientali molto critiche. Poiché confidiamo ancora nel buon senso delle istituzioni rivolgiamo un accorato appello ai vari organismi regionali e provinciali affinché questo pericolo venga scongiurato e si trovi finalmente una soluzione per mantenere il servizio di emergenza 118 all’interno dell’ospedale di Alatri». Ma quello del trasferimento della postazione 118 non è il solo problema che in questi giorni colpisce da vicino gli operatori del pronto intervento Ares: una violenta polemica sembra, infatti, essere scoppiata tra le diverse sigle sindacali, Uil e Ugl, con attacchi quasi personali: «Non è nostro costume scendere in pettegolezzi di basse botteghe - dice tra le altre cose la segretaria nazionale della Ugl-Sanità, Rosa Roccatani in un comunicato ufficiale - ma considerato che siamo stati chiamati in causa ci sembra doveroso chiarire ai lavoratori le allusioni becere messe in atto da uno pseudo sindacalista, fermo restando il massimo rispetto per il Sindacato da lui rappresentato. Orbene, ci rimane difficile comprendere le rimostranze del sindacalista Paolucci Pasquale, diffuse attraverso un comunicato ai lavoratori dell’Ares 118, nel quale afferma che negli ultimi giorni vengono emanati comunicati da parte della Ugl Sanità e altra sigla sindacale, al solo scopo di diffamare il suo operato. Detto ciò, La Ugl Sanità ricorda, qualora fosse stato dimenticato che, fin dall’Istituzione dell’Ares 118, si è battuta per l’equiparazione dello stipendio dei lavoratori e che allo stato attuale è in atto un percorso giudiziario. Al contrario, grazie ad un accordo capestro firmato dalle Oo.ss. Uil, Cisl, Fsi e Fials, i lavoratori delle province sono rimasti penalizzati e probabilmente non si vedranno riconosciuto quella quota di incremento integrativa sullo stipendio. La Ugl Sanità, nella sua coerenza, tutela i lavoratori nei loro diritti, ma, allo stesso modo esige il rispetto del dovere. Purtroppo questo non sempre accade e quando il sindacalista parla di nicchie, ci trova d’accordo, vanno snidate».