Cronaca locale

Venerdì 2 marzo 2007

Pochi cardiologi, stop agli interventi
Garantite solo le urgenze.
Il manager: «Presto nuove assunzioni»

di MASSIMO CECI

Sospesi i ricoveri e le attività chirurgiche programmati presso l'ospedale "San Benedetto" di Alatri. Spazio solo alle urgenze. Ma la Asl reagisce: «Ad aprile due cardiologi verranno assunti. Così si rischia l'interruzione di pubblico servizio».
Linea dura del comparto medico del nosocomio del San Benedetto di Alatri. Da ieri, come annunciato a febbraio, il blocco dell'attività nelle sale operatorie è divenuto realtà. Scopo della protesta, convincere la dirigenza della Asl ad accelerare l'assunzione di cardiologi. «Qualcuno pensava che non avremmo portato avanti la nostra battaglia - dicono i medici in rivolta - Dispiace constatare che nessuno della dirigenza dell'Asl ci abbia contattato». Disagi in vista per i pazienti? «Sappiamo di creare disagi all'utenza, e ce ne scusiamo, ma la nostra battaglia va proprio a difesa della stessa - insistono i primari - Come si può andare avanti con un pronto soccorso privo di un cardiologo? Come si fa ad operare senza avere la presenza, prevista dalla legge, di un cardiologo in sala?»
Secca la replica della dirigenza della Asl di Frosinone: «Ci risulta che Alatri abbia sospeso l'attività chirurgica programmata, svolgendo solo le urgenze - ammettono il manager Giancarlo Zotti e il direttore sanitario Raffaele Ciccarelli - E questo nonostante non ci sia un servizio di Cardiologia h 24. Eppure nell'atto aziendale abbiamo deciso di istituirlo. Abbiamo dato il via al concorso per il reclutamento dei cardiologi (abbiamo svolto finora due prove su tre), abbiamo ottenuto la deroga per le assunzioni da parte della Regione e dal primo aprile potremo mettere a disposizione del nosocomio di Alatri altri due cardiologi, che coprirebbero il turno h 12 con reperibilità notturna. Non solo: tempo una o al massimo due settimane, era già stato deciso il trasferimento di un cardiologo proprio nel presidio di Alatri». Come spiega, allora, una decisione così clamorosa? «Sono amareggiato, anche se poi la sospensione dell'attività chirurgica di elezione per una o due settimane non credo danneggerà più di tanto i pazienti. Penso piuttosto che si tratti di un gesto volutamente eclatante», conclude Zotti. Una protesta senza precedenti che ora potrebbe finire nelle mani dell’avvocato. I vertici dell’Asl, infatti, stanno valutando l’ipotesi di acquisire un parere legale per capire se ricorrono gli estremi dell’interruzione di pubblico servizio. «Ma non vorrei arrivare a tanto», taglia corto Zotti.