Cronaca locale

Domenica 4 marzo 2007
Dopo tanti sfoghi adesso i fatti

di LUCA SERGIO

SI sono sfogati fino in fondo, accusatori ed accusati. Chi sta dalla parte dei cosiddetti pazienti, perché magari egli stesso malato, e chi sta alla testa di una barca che appare sempre più ingovernabile (come sono diventate purtroppo le Asl). Tutti, in un certo senso, hanno ragione ma, nello stesso tempo, hanno parte di torto. Chi grida «Tutto e subito» e chi invece accampa attenuanti (come la insufficienza delle risorse per colpa del debito e del tempo che servirebbe per verificare gli effetti di certe decisioni). Il dibattito di ieri in Via Fabi sulla sanità, se non altro, ha avuto il merito di avere aperto uno squarcio impietoso sull’assetto futuro. Cerchiamo perciò di scendere un poco nel particolare. Il direttore generale dell’Asl, Giancarlo Zotti, ha fatto un’importante apertura al confronto con le associazioni di volontariato e bisogna perciò prenderlo in parola che intavolerà un colloquio più stringente con chi chiede decisioni rapide nel risollevare il sistema provinciale, oggettivamente alla deriva per gli episodi quasi giornalieri di malasanità. Ha ammesso che «non tutto va bene», ha rintuzzato le accuse con forza: «Non ho chiuso niente, anche se bisogna fare i conti con le poche risorse». Aggiungendo: «Senza soldi non si canta messa!». Ha promesso, comunque, che metterà mano alla riorganizzazione e però, per fare questo, bisognerebbe dargli il tempo necessario per lavorare in santa pace. Si sarà notato che attacchi non lievi gli provengono dalla parte politica che l’ha nominato: il «fuoco amico» già visto nelle gestioni del centrodestra e la cosa non deve meravigliare. Però, se ogni giorno è uno stillicidio di proteste (spesso con secondi fini e con la stampa cassa di risonanza); se si vive perennemente nell’emergenza, come si può pensare di gestire con i nervi saldi l’Azienda? Per mettere a posto i guasti passati e presenti non basterebbero dieci anni. Ogni mese si parla di dimissioni e sostituzioni.... Così non si va da nessuna parte e l’Asl può affondare da un momento all’altro. A chi giova? A nessuno, né agli attuali governanti regionali e locali, né all’opposizione (che dovrebbe essere più propositiva), tantomeno ai malati. Per quanto riguarda l’assessore regionale Battaglia, come per il presidente Marrazzo, lo prendiamo in parola. Si è detto disponibile ad allargare i bordoni della borsa per l’assunzione di nuovo personale, se giustificato (a proposito: che fine ha fatto l’indagine sugli imboscati?) e che, entro questo mese, verrà esaminato con i nove sindaci del circondario il progetto preliminare per il nuovo ospedale ad Anagni mentre vanno avanti i lavori di quello del capoluogo (ha verificato che il cantiere era aperto anche ieri). Ha assicurato altri interventi su Cassino, Sora, Alatri e Pontecorvo, per l’assistenza domiciliare, per altre Rsa e per le cure terminali. Arriverà finalmente il cambiamento? I malati se l’augurano...