Cronaca locale

Sabato 4 agosto 2007

Anagni

di IVAN QUISELLI

ANAGNI — Ancora una volta le questioni legate al nosocomio anagnino salgono alla ribalta della cronaca; a quasi un anno di distanza dalla manifestazione che coinvolse tutte le associazioni di volontariato, i vari partiti politici della provincia, associazioni sindacali e di categoria, allora organizzata dal DAS, associazione per il diritto alla salute diretta dal dott. Alessandro Compagno. Ora è stato convocato un nuovo importante incontro che si terrà il prossimo lunedì a partire dalle ore 18 presso la sala parrocchiale della Cattedrale di Santa Maria di Anagni. Tra i punti all’ordine del giorno, si discuterà sulla situazione dei servizi sanitari dell’Ospedale Civile di Anagni. L’associazione DAS si è costituita in Anagni il giorno 11 ottobre 2003 per iniziativa di un gruppo di cittadini e di dipendenti dell’Ospedale di Anagni con lo scopo di tutelare il diritto alla salute e difendere la Sanità pubblica nel territorio della provincia di Frosinone. L’associazione che fa capo al dott. Compagno ha attivato un centro di ascolto per il Diritto alla Salute. «Il centro di ascolto resterà aperto ogni mercoledì dalle ore 10.00 alle 11.30 nei locali parrocchiali della Cattedrale S. Maria in Piazza Innocenzo III, n. 26 di Anagni. I volontari della DAS ascolteranno i cittadini che hanno bisogno di aiuto per le difficoltà incontrate nell’utilizzare i servizi sanitari nel nostro territorio (Ospedale, Centro unico di prenotazione, Medicina territoriale, Salute mentale; riabilitazione in età evolutiva ecc.), ma anche chi vuole dare suggerimenti per il miglioramento dell’organizzazione sanitaria pubblica. Verranno date tutte le informazioni utili per esercitare in modo adeguato il Diritto alla Salute», fanno sapere i responsabili dell’associazione. È dei giorni scorsi, inoltre, la notizia di una urgente richiesta di incontro da parte dei dirigenti del DAS con il Presidente della Giunta Regionale del Lazio, Piero Marrazzo. La proposta, a tale riguardo, è quella di verificare «se c’è la possibilità di collaborare e invertire una tendenza che nuoce gravemente alla nostra salute. Una tendenza che toglie risorse e possibilità di sviluppo a popolazioni che rivendicano il diritto di partecipare pienamente, nel loro territorio, ai benefici che la moderna ricerca scientifica e tecnologica riservano alle donne e agli uomini che hanno la fortuna di vivere in Occidente».